Martedì 17 settembre, Padiglione Tavolara, Sassari, ore 18.30
Andrej Longo è l’ospite dell’anteprima del Festival Culturale Mod.Ac. Laureatosi in Lettere al DAMS di Bologna, Longo inizia la sua attività letteraria collaborando come autore di opere teatrali, radiofoniche e cinematografiche. Nel 2002 pubblica la raccolta di racconti Più o meno alle tre. L’anno successivo pubblica il romanzo Adelante (Vincitore ad ex aequo Sezione Narrativa Premio Nazionale Letterario Pisa). Nel 2007 pubblica Dieci, una raccolta di racconti ambientati a Napoli ed ispirati ai dieci comandamenti, per il quale Longo viene insignito del Premio Bagutta, del Premio Nazionale di Narrativa Bergamo e del Premio Piero Chiara. Nel 2011 un suo testo è apparso nell’antologia Meridione d’inchiostro. Racconti inediti di scrittori del Sud (Stilo Editrice). Nel 2022 con il romanzo Solo la pioggia si è aggiudicato il Premio Letteraria. Il nome Andrej gli è stato dato dal padre, in omaggio al romanzo storico Guerra e pace di Tolstoj. Dialogherà col critico letterario Alessandro Marongiu al Padiglione Tavolara di Sassari dalle 18.30.
Il filo conduttore di questa prima edizione del festival avrà come tema le [de]gener_azioni: un’unica parola per racchiudere quanti più significati possibili, un’unica parola per rispecchiare la complessità del mondo in cui viviamo e i tanti e differenti punti da cui possiamo osservarlo. Il confronto tra le generazioni, in primis; le azioni che si possono compiere per migliorare il presente e, perché no?, il futuro; una questione ineludibile al giorno d’oggi come quella del genere, con tutte le sue implicazioni relative a disparità e discriminazione; il rischio che, affidandosi sempre meno allo spirito critico, le opinioni personali degenerino, in certo sentire comune, in sentenze obiettive a prova di verifica scientifica. Il festival, organizzato dall’associazione culturale “City&City”, è realizzato col contributo della Fondazione Sardegna e del programma Salude&Trigu della Camera di Commercio di Sassari, in collaborazione con la libreria Koinè Ubik Libreria Internazionale.
Il romanzo.
Una telefonata anonima raccomanda di tenere d’occhio tale Annamaria Di Spigno, una popolana che vive nei Quartieri Spagnoli di Napoli. La cosa strana è che a fare la telefonata è stata con tutta probabilità una donna della zona bene della città, e questo induce il commissario Santagata ad approfondire la questione. Intanto l’agente Acanfora è alle prese con il suo amico d’infanzia Ciro, che si è finalmente convinto a farsi ospitare in una comunità di recupero. Ad un patto però: che Acanfora gli mandi una lettera per ogni partita giocata dal Napoli. Acanfora, che di calcio capisce poco, pur di aiutare il suo amico, accetta, e comincia così a scrivergli inimitabili cronache delle partite e del clima sempre più eccitato che si respira in città per le imprese della squadra. Santagata, intanto, scopre che la Di Spigno è una nota spacciatrice, ma quando con il suo fidato Acanfora si accinge ad interrogarla, viene a sapere che la donna è deceduta. Una morte sospetta, tanto più che le tradizionali consuetudini del lutto non sono state rispettate. Inoltre la donna è stata cremata in tutta fretta, quasi a voler nascondere inopportune verità. Santagata e Acanfora cominciano così ad indagare, infilandosi in un labirinto di ipotesi che sembra indecifrabile, ma che pare collegare i vicoli dei Quartieri alla ricca borghesia. Seguire le indagini di Santagata e Acanfora vuol dire immergersi nell’essenza di una città unica nel suo genere. In primo luogo per la lingua aderente e straordinariamente espressiva usata dall’autore. In secondo luogo perché ogni angolo dai due protagonisti visitato, diviene di colpo vivo e palpitante, drammatico e divertente al tempo stesso. Il tutto avvolto dallo sguardo acuto di Acanfora, che racconta la storia in prima persona, arricchendola di continuo con particolari degni di un poeta.
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